Esiste un taglio ideale per i capelli crespi?

Difficili da gestire e da pettinare, i capelli crespi sono un problema non solo di stile, ma anche di benessere. Ci sono molte ragioni per cui la nostra chioma diventa secca e disidratata e la nostra priorità dovrebbe essere conoscerle, approfondirle e iniziare a contrastarle per far ritornare la capigliatura al suo naturale splendore.

Non tutte sanno, per esempio, che uno dei modi per combattere l’effetto crespo è scegliere il taglio di capelli giusto. Chiaramente non ne esiste uno solo e adesso cercheremo di guidarvi verso la scelta migliore, ma prima di approfondire vi invitiamo a seguire il canale WhatsApp di Mypersonaltrainer per rimanere aggiornate su tutte le novità di benessere, bellezza e salute.

Cosa fa diventare i capelli crespi?

Prima di passare ai tagli, però, cerchiamo di capire perché i capelli diventano crespi. Il crespo è una caratteristica di alcuni capelli, in particolare disidratati e secchi, che tendono a essere indisciplinati e gonfi. Si manifesta tramite il sollevamento delle cuticole che ricoprono il fusto dei capelli.

Gli aminoacidi della cheratina che compongono questa zona tendono a rompere i legami e a chiuderli di nuovo ad ogni lavaggio. Le cuticole però rimangono sollevate e quando il capello avrà necessità di idratazione andrà a cercarla nell’ambiente circostante. Le cause principali sono:

  • Eccessivo styling con calore;
  • Troppi trattamenti coloranti;
  • Esposizione al sole;
  • Sbalzi ormonali;
  • Invecchiamento dei capelli;
  • Carenze nutrizionali e vitaminiche.

Quello dello styling estremo è un errore comune, dovuto a esigenze di bellezza che ci portano a modificare e alterare la struttura dei nostri capelli con piastre e arricciacapelli, così come comune è l’uso eccessivo del colore e della decolorazione, che alla lunga può rendere la chioma davvero debole. Altrettanto diffusa poi, purtroppo, è la convinzione che i capelli non debbano essere protetti dal sole. 

Per quanto riguarda gli sbalzi ormonali, il crespo è una risposta fisiologica: in gravidanza, durante l’allattamento, soprattutto, in menopausa, i livelli di estrogeni e progesterone si alterano e influenzano tutti i processi sia di crescita che di rafforzamento e idratazione del nostro corpo. Lo stesso accade quando si invecchia e quando, per via di un’alimentazione scorretta, si va incontro a carenze nutrizionali o di vitamine.

Per approfondire: Capelli crespi e opachi in menopausa: cosa fare?

Consigli per combattere i capelli crespi

Come abbiamo detto, il taglio è uno dei modi con cui l’effetto crespo si può contrastare, ma la verità è che è necessaria un’azione combinata: bisogna conoscere bene il problema per contrastarlo, seguendo una serie di consigli chiave che possono essere utili.

Il primo consiglio è puntare sull’idratazione, che deve arrivare sia dall’interno che dall’esterno. Come? Bevendo molta acqua da una parte e utilizzando prodotti ad hoc come shampoo, balsami, maschere per capelli, oli, spray e creme leave-in (prodotti specifici da applicare dopo lo shampoo, senza risciacquo).

Altrettanto utile è evitare i pettinare spesso i capelli, di legarli stretti o di toccarli troppo, giocherellandoci. Un’attenzione estrema va poi fatta durante l’asciugatura: per ridurre il crespo la chioma va infatti prima tamponata con un asciugamano in cotone senza essere strofinata e il beccuccio del phon va poi tenuto in direzione delle lunghezze, partendo dalla radice.

Il taglio migliore per capelli crespi e lunghi

Andiamo ora ai tagli che possono aiutare a minimizzare l’effetto crespo e persino a contrastarlo, partendo da chi desidera mantenere una certa lunghezza. In questo caso, si dovrebbe optare per:

Dunque, se amiamo i tagli lunghi ma i nostri capelli sono spesso crespi, il taglio perfetto è il lob. Arriva sotto le spalle ed è la versione lunga dell’iconico (e classicissimo) caschetto, ma caratterizzato da scalature che oltre a rimuovere parte dei capelli danneggiati regalano leggerezza e creano movimento.

Quando la chioma è crespa, d’altronde, il modo giusto per trattarla è quello di sfruttare il volume, destrutturando il taglio grazie alle asimmetrie. In questo modo non solo il parrucchiere mimetizza gli effetti del crespo, ma fortifica la chioma lunga selezionando una serie di ciocche da scalare valorizzando al contempo i lineamenti del viso.

Per chi vuole usare un po’ di più un altro taglio consigliato è lo shag. Un po’ più selvaggio e a lungo di tendenza fra attrici e rock star, conta su forti scalature interne che partono già dall’alto e alleggeriscono la chioma, concentrando il volume in modo tale che il crespo diventi quasi parte del look, ma frattanto fornendo respiro ai bulbi piliferi che vengono alleggeriti. 

Il taglio migliore, lunghezza media

Se il taglio lungo è un’opzione valida, sicuramente i tagli medi sono fra i più efficaci per contrastare l’effetto crespo. Una lunghezza “controllata” permette infatti di rinforzare la struttura e favorire l’arrivo dei nutrienti alla fibra capillare. I tagli migliori, in questo caso, sono:

  • Carré asimmetrico;
  • Wob;
  • Shag Bob.

Il carré asimmetrico e mosso è un taglio che non richiede un mantenimento eccessivo e non risente del crespo. Dopo lo shampoo basterà usare un siero idratante e asciugare con il phon i capelli per donare movimento alle lunghezze.

Ottimo pure il wob, una variante del bob con morbide onde: questo taglio medio è generalmente abbinato a ricci e onde, proprio per questo è strategico per chi ha i capelli crespi. Infine, torna il già citato Shag, ma nella versione bob. Si tratta di un taglio medio caratterizzato da sfilature e scalature, ottimo per alleggerire la chioma.

In generale, un consiglio se scegliete un taglio medio: è importante tagliare i capelli regolarmente e spuntarli ogni tre mesi eliminando le zone secche e rovinate, limitando la formazione di doppie punte che tenderebbero a rendere ancora più evidente l’effetto fizz.

Il taglio corto: perché è il più indicato?

Infine, eccoci ai tagli corti. Le amanti delle lunghe capigliature potrebbero non essere entusiaste nel leggerlo, ma la verità è che quello corto è senza dubbio il taglio più indicato per chi ha i capelli crespi. Questo per una serie di fattori chiave: innanzitutto la ridotta massa capillare rende più leggera la chioma e favorisce l’ossigenazione del cuoio capelluto.

Poi, la lunghezza minore dona maggiore volume, perché consente ai capelli di sollevarsi facilmente, donando un aspetto naturale voluminoso e pieno. Questo effetto dinamico, perfetto per chi combatte con l’effetto crespo, si manifesta soprattutto nei tagli corti con strati e lunghezze differenti, tra cui:

  • Corto e asimmetrico;
  • Bowl cut;
  • Pixie;
  • Eye catching.

Il taglio corto e asimmetrico è perfetto per giocare con le lunghezze e dissimulare l’effetto crespo, mentre il bowl cut è un taglio young generation inglese che è stato rivisitato in chiave moderna, rendendolo più morbido e con effetto naturale e minimizza l’aspetto opaco e sfibrato.

Ottimo pure il pixie cut, altamente personalizzabile, che si può rendere più corto ai lati con una sfumatura sia laterale che posteriore, concentrando solo sulla parte alta il volume grazie a un ciuffo over oppure effetto sleek. Infine, l’ultima alternativa è l’eye catching, un taglio leggermente più lungo del pixie cut, sbarazzino e sfilato, da sfoggiare con una frangia a tendina e sfilata.

Ogni quanto tagliare i capelli?

Se hai i capelli crespi è importante curare il taglio, spuntando e tagliando i capelli con una certa frequenza. In caso di capelli corti, ad esempio, è essenziale avere una maggiore manutenzione, tagliandoli ogni 6/8 settimane. In questo modo riuscirai a mantenere al meglio forma e stile.

In caso di capelli di media lunghezza l’ideale sarebbe spuntarli ogni 6/12 settimane, mentre se opti per un taglio lungo evita le doppie punte e l’effetto crespo tornando dal parrucchiere ogni 8/10 settimane.

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